Regolamento scarpe antinfortunistiche: la UNI EN ISO 20345

Martedì 04 Luglio 2023

Scopri i requisiti e le novità della norma UNI EN ISO 20345 sulle scarpe antinfortunistiche con Lu.Bi Service.

Le scarpe antinfortunistiche sono regolamentate da una norma molto importante: la UNI EN ISO 20345. Cosa prevede e quali sono le novità in merito? Scoprilo in questo articolo.

In questo articolo vediamo:

 

In cosa consiste la UNI EN ISO 20345 per le scarpe antinfortunistiche

Quando si tratta di sicurezza sul lavoro, le scarpe antinfortunistiche sono un elemento irrinunciabile.  Le lesioni ai piedi sono tra gli infortuni più comuni sul posto di lavoro, pertanto è di fondamentale importanza indossare calzature adeguate per prevenire spiacevoli incidenti e ridurre al minimo i rischi.

In Europa, uno dei principali punti di riferimento per le scarpe antinfortunistiche è la norma UNI EN ISO 20345, che stabilisce i requisiti minimi di sicurezza per le calzature antinfortunistiche impiegate sul luogo di lavoro. 

In particolare, vengono definiti i seguenti aspetti:

  • Resistenza alla compressione: le calzature devono resistere a una forza di compressione di almeno 15 kN
  • Resistenza alla perforazione: la suola delle calzature deve essere in grado di resistere alla penetrazione di oggetti appuntiti o punzecchianti
  • Protezione della punta del piede: le calzature devono essere dotate di una protezione rinforzata nella parte anteriore per difendere i piedi dagli impatti
  • Assorbimento dell'energia: devono essere in grado di assorbire una quantità minima di energia in caso di impatto
  • Proprietà antiscivolo: la suola delle calzature deve presentare caratteristiche antiscivolo al fine di prevenire scivolamenti e cadute
  • Resistenza all'abrasione: la suola delle calzature deve essere resistente all'abrasione e all'usura
  • Materiali sicuri: i materiali utilizzati devono essere privi di sostanze nocive per la salute dei lavoratori.

La normativa UNI EN ISO 20345 stabilisce inoltre le specifiche per l'etichettatura delle calzature da lavoro protettive, che comprende informazioni sul produttore, il modello, la norma di riferimento e la classe di sicurezza della calzatura.

Se hai dei dubbi sulle caratteristiche della UNI EN ISO 20345, non preoccuparti! Affidati alla consulenza di Lu.Bi Service.

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UNI EN ISO 20345: cosa è cambiato

Negli ultimi anni, la normativa per le scarpe antinfortunistiche UNI EN ISO 20345 ha subito importanti cambiamenti al fine di migliorare ulteriormente la sicurezza e la protezione di questi importantissimi DPI.

Per quanto riguarda tutti i modelli disponibili sul mercato a partire dal 30 marzo 2023, sono state introdotte della novità, infatti:

  • Requisiti per la sicurezza antiscivolo: i precedenti test di scivolamento SRA, SRB e SRC sono stati eliminati e integrati nel requisito di base per la certificazione, senza l'indicazione di una marcatura specifica. È stato però introdotto un ulteriore test di scivolamento, contrassegnato come SR, da realizzare come supplemento al test di base
  • Requisito della presa su scala: in precedenza, questo requisito riguardava solamente le scarpe per i vigili del fuoco. Oggi è stato esteso a tutte le calzature antinfortunistiche
  • Requisiti per la resistenza alla perforazione: oltre alla sigla "P" che identifica le calzature di questo tipo, vengono ora forniti dettagli aggiuntivi riguardanti i materiali utilizzati per l'elemento di protezione.
  • Requisiti supplementari: il numero di requisiti supplementari è stato ampliato da 12 a 18, al fine di coprire una gamma più ampia di potenziali rischi e situazioni lavorative.
  • Livelli di protezione: i livelli di protezione sono stati ampliati da SB - S5 a SB - S7, dove i livelli S6 e S7 si riferiscono specificamente alla resistenza all'acqua.
  • Revoca dell'obbligatorietà del marchio FO: il test per l'attribuzione del marchio FO sarà eseguito solo qualora si ritenga necessario per le calzature destinate ad ambienti con presenza di idrocarburi.

scarpe antinfortunistiche regolamento

 

Cos’altro dice il regolamento sulle scarpe antinfortunistiche

Analizziamo ora altre tre importanti norme che regolamentano le scarpe antinfortunistiche: UNI EN ISO 20346, UNI EN ISO 20347 e UNI EN ISO 17249. 

  • UNI EN ISO 20346: in vigore da luglio 2014, questa normativa stabilisce i requisiti di base e opzionali per le calzature di protezione. In particolare, queste scarpe devono essere dotate di una punta in grado di resistere a 100 joule, ovvero sostenere senza conseguenze la caduta di un peso di 20 kg da un'altezza di mezzo metro. Queste calzature sono identificate con la lettera P (Protective)
  • UNI EN ISO 20347: in vigore dal 5 aprile 2012, con questa norma vengono stabiliti i requisiti essenziali e opzionali per le calzature professionali che non sono soggette a rischi meccanici come urti o compressioni. Identificate con la sigla O, si differenziano per l’assenza di protezione nella parte anteriore. Ecco perché queste calzature da lavoro sono particolarmente utilizzate in situazioni in cui non c'è il rischio di caduta di oggetti pesanti dall'alto, ma che possono esporre il lavoratore al rischio di scivolare o inciampare
  • UNI EN ISO 17249: quest’ultima normativa definisce i criteri e i test necessari per le scarpe antinfortunistiche resistenti al taglio da seghe a catena. Queste scarpe sono realizzate con un apposito materiale antitaglio nella parte anteriore. In base alla velocità della catena, è possibile identificare la resistenza di queste scarpe in 3 classi:
    • Classe 1: 20 metri al secondo
    • Classe 2: 24 metri al secondo
    • Classe 3: 28 metri al secondo

 

Le calzature antinfortunistiche con questa certificazione devono essere utilizzate con degli indumenti specifici per garantire la totale sicurezza del lavoratore. 

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Scarpe antinfortunistiche

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